Hai assaggiato l' eternità,
te ne sei appropriato senza chiedere,
per anni,
consapevole che i segni sul corpo
non sarebbero andati via.
Un lascia passare per i sensi,
due occhi incatenati alla mia anima.
Senza nessun ritegno,
buttata all'angolo della mia ingenuità.
Restituiscimi ciò che mi hai rubato,
concedimi di tornare a vivere.
Mi hai tolto la possibilità di un' identità.
Il primo fra tutti, l'ultimo fra i molti
tra promesse avventate e fuoco tra le mani.
Concedimi, dunque,
di non essere mai più
un mero oggetto da esporre.
Una bambola dagli occhi a mandorla.
sabato 2 febbraio 2013
Ingannevole.
Pubblicato da Lithium alle 04:55
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