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giovedì 28 febbraio 2013

Giugno.


Figlia della luna.
Come riflesso di una esistenza infinita
io vivo, e gioco tra le tue mani.

Senza titolo

mercoledì 20 febbraio 2013

Parfum.


Ossessione.
Non credo di potermi più liberare da ciò che mi porto addosso.
Segni,
su polsi
braccia
petto e schiena.
Profumo e ricordi che si uniscono in un abbraccio stretto
e il mio collo tra due mani serrate soffoca del respiro.
Esigo appagare i sensi,
e ciò che di nuovo mi merito addosso.

Parfum.

giovedì 14 febbraio 2013

Indaco.


Sento che l'esplosione è ferma
sull'orlo del mio incedere stanco.
Leggimi con ardore,
consuma quelle parole che ingombranti pesano.
Posso ancora volare?
Non ricordo più.
Estinguo sapori, dimentico passioni.
Dita accarezzano la mia schiena,
eppur non sento che un flebile accenno
di quel tocco che mi chiama.
Passano luci attraverso la mia verità,
regalano gioie che si dissolvono al mattino
e prego gli Dei, che ancora mi diano Amore.
Ombre che veloci si muovono,
scarno il mio solco nel petto.

Senza titolo

domenica 3 febbraio 2013

Notavo che l'eleganza è nelle mani, 

e non vi è uomo o donna 

che non ne abbia un minimo tra le dita.


L'ultimo freddo.


Qualcuno lo convinca che basterebbe una parola. 

Il suono basterebbe, ad accellerare i battiti 

di questo cuore indegno.


Senza titolo

Sono un perfetto Dorian Gray, 

eppure non ho nessuna tela

che raccolga e mi distolga dai miei peccati.


Sono un perfetto Dorian Gray, eppure non ho nessuna tela che raccolga e mi distolga dai miei peccati.

-

Vorrei poterti leggere poesie.

E vedere i tuoi occhi,
meravigliosamente colorati d'immenso,
che cercano significati scarlatti dentro le righe dei pensieri.


Vorrei poterti leggere poesie.

-


L'ultimo giorno di qualsiasi cosa è sempre il più triste. 

Dovrebbero esserci solo i primi giorni.



- La bellezza salverà il mondo.

.



Stanotte scriverò di te,
scriverò per me.
Scriverò che sei un destino inafferrabile,
un concetto indescrivibile.
Che le distanze sono troppe
e le parole troppo vicine.
Scriverò, che tra i sogni in cui spero
tu sei quello a cui andrei incontro, e piano
scivolerei serena fuori dalla notte.
Scriverò anche del colore dei tuoi occhi
e di come tutto prende forma quando sorridi,
del mare in tempesta che naviga il cuore
quando la tua voce mi nomina.
Scriverò di te tanto,
tanto quanto basta
a farmi morire ogni giorno un po' per amore.
Quindi vieni presto mia nuova alba,
cosicché io possa raccontare anche del tuo nome.


Senza titolo


Ed è necessità.




Perché le emozioni 
diventano uno stridere incessante nei pensieri
e la voce si spezza ad ogni parola, 
che diventa debole e sottile.
Diventa una necessità, una salvezza.
Scrivere svuota dai mali che nella vita 
ti si attaccano agli organi interni: 
ai polmoni tanto che non respiri,
al cuore tanto da spegnerne i battiti e il respiro si affanna.

Se non potessi scrivere, sarei già morta.

Ed è necessità.

Come in un corpo vivo.


E' come se il battito piano si affievolisse
e le luci si spegnessero.
Un dolore, fitto e costante mi trapassa
ma da quel buco non fuoriesce nulla.
Il dolore rimane lì sospeso
come una lacrima ferma sul volto.
Rimane lì.
Ed io, non so come cacciarla via.

Immateriale male di vivere.

Si sta come d'autunno, sugli alberi, le foglie.
 

sabato 2 febbraio 2013

Ingannevole.

Hai assaggiato l' eternità,
te ne sei appropriato senza chiedere,
per anni,
consapevole che i segni sul corpo
non sarebbero andati via.
Un lascia passare per i sensi,
due occhi incatenati alla mia anima.
Senza nessun ritegno,
buttata all'angolo della mia ingenuità.
Restituiscimi ciò che mi hai rubato,
concedimi di tornare a vivere.
Mi hai tolto la possibilità di un' identità.
Il primo fra tutti, l'ultimo fra i molti
tra promesse avventate e fuoco tra le mani.
Concedimi, dunque,
di non essere mai più
un mero oggetto da esporre.
Una bambola dagli occhi a mandorla.


"Bisognerebbe essere sempre un po' improbabili."